• I fattori che influenzano la cicatrizzazione e che possono condurre a una cicatrizzazione patologica sono distinti in locali e generali.

    I fattori locali sono: alterazioni nella irrorazione sanguigna, presenza di ferite non deterse o di raccolte ematiche e sierose, presenza di alterazioni o affezioni cutanee, sede e orientamento della lesione.

    I fattori generali sono: fumo di sigaretta, patologie sistemiche come il diabete o le connettiviti, età (cicatrizzazione più lenta nei soggetti anziani), predisposizione genetica ai cheloidi, carnagione scura.

    Le cicatrici patologiche possono essere distinte in: cicatrici ipertrofiche, cheloidi, cicatrici retraenti ed atrofiche. La differenza tra cicatrice ipertrofica e cheloide risiede nella tendenza del cheloide a estendersi nei tessuti circostanti la cicatrice e cioè ben oltre i limiti della cicatrice stessa.

  • I trattamenti che consentono di correggere una cicatrice patologica possono essere distinti in terapie mediche e trattamento chirurgici.

    Durante la visita preoperatoria sarà compito del chirurgo valutare, insieme al paziente, la qualità della cicatrice, la sua localizzazione e il tempo trascorso dalla sua insorgenza. Bisognerà inoltre valutare se coesistano fattori che possano influenzare in modo negativo la formazione della nuova cicatrice, così da scegliere il trattamento più adeguato per ogni singolo paziente. Sempre in occasione della visita preoperatoria saranno eseguite le fotografie.

    È bene ricordare che l’assunzione di farmaci antinfiammatori e anticoagulanti va sospesa almeno due settimane prima dell’intervento, per ridurre il rischio di sanguinamento postoperatorio al minimo.

  • Le terapie mediche che vengono intraprese precocemente in caso di sospetto di cicatrice ipertrofica o di predisposizione genetica del paziente a sviluppare cheloidi consistono principalmente in:
    – Massoterapia per ridurre la vascolarizzazione della cicatrice.
    – Applicazioni di creme a base di silicone.
    – Applicazione di lamine di silicone che attraverso un’azione compressiva, riducono la vascolarizzazione della cicatrice patologica.
    – Iniezione locale di cortisonici per ridurre lo stato infiammatorio di una cicatrice patologica.
    – Laserterapia, si impiega per ridurre la vascolarizzazione di cicatrici cutanee ipertrofiche.

  • I trattamenti chirurgici per le cicatrici vengono intrapresi in caso di insuccesso delle terapie mediche e sono differenti a seconda del tipo di cicatrice da trattare.

    CICATRICE RETRAENTE:
    Le cicatrici retraenti possono essere corrette con due diverse tecniche chirurgiche: l’escissione della cicatrice che verrà rifatta, oppure, nel caso in cui la cicatrice determini un’alterazione estetica di alcune unità estetiche del volto o determini limitazione per alcuni movimenti (cicatrici sugli arti), si eseguiranno delle plastiche a Z per allungare e scomporre la cicatrice e ridurre le briglie retraenti, responsabili del deficit estetico o funzionale.

    CICATRICE ATROFICA:
    Le cicatrici atrofiche possono essere corrette mediante innesto di tessuto adiposo autologo (lipofilling). Questa tecnica prevede il prelievo in differenti aree corporee (addome cosce, fianchi, ginocchia) di tessuto adiposo che sarà poi centrifugato o semplicemente lavato con soluzione fisiologica, in modo da separare la componente oleosa, che verrà scartata, da quella stromale e cellulare che invece sarà utilizzata per il reinnesto.
    Il tessuto adiposo così ottenuto verrà reinnestato in un piano profondo alla cicatrice cutanea riempiendola e riducendone l’atrofia.

    CICATRICE CHELOIDEA:
    Le correzione di cicatrici cheloidee rappresenta una vera sfida per il chirurgo plastico a causa dell’elevata tendenza che queste cicatrici hanno alla recidiva. L’escissione intralesionale del cheloide associato alla radioterapia locale (brachiterapia), rappresenta senza dubbio il trattamento di scelta per la loro correzione.

  • durata dell'intervento 1-2 ore
  • tipo di anestesia locale
  • livello di dolore
  • costo dell'operazione
  • decorso post-operatorio Regime day surgery, 2-3 giorni di riposo. Ripresa immediata di tutte le attività quotidiane.